Iceland supporters cheer prior to the Euro 2016 group F football match between Portugal and Iceland at the Geoffroy-Guichard stadium in Saint-Etienne on June 14, 2016. / AFP / PHILIPPE DESMAZES (Photo credit should read PHILIPPE DESMAZES/AFP/Getty Images)

Finisce la bella favola dell’Islanda

Iceland supporters cheer prior to the Euro 2016 group F football match between Portugal and Iceland at the Geoffroy-Guichard stadium in Saint-Etienne on June 14, 2016. / AFP / PHILIPPE DESMAZES        (Photo credit should read PHILIPPE DESMAZES/AFP/Getty Images)

Gilbert Keith Chesterton avrebbe esordito con uno dei suoi aforismi più noti  “Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono. I bambini sanno già che i draghi esistono. Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere sconfitti.” Francia-Islanda termina 5-2. Il drago non è stato sconfitto stavolta. È svanito il sogno, e con esso la favola che l’Islanda ha saputo raccontare al mondo del calcio. I Bleus come da pronostico vincono e prendono il pass per la semifinale, dove troveranno la Germania di Loew che ha sbattuto fuori l’Italia di Conte solo grazie alla lotteria dei rigori. Termina una bella favola, dicevamo, ma i ragazzi di Lagerback che pure in conferenza stampa aveva dimostrato di volerci credere fermamente al possibile scherzone ai padroni di casa (il Galles docet) entrano di diritto nella storia del loro Paese, avendo compiuto un’impresa senza eguali. L’ultimo gol lo firma Bjarnason, una vecchia conoscenza del calcio italiano, il cui gol arriva al minuto 84’. Poco prima invece aveva fatto il suo ingresso Gudjohnsen, il giocatore più rappresentativo dell’Islanda, e che a 38 anni suonati si è goduto un debutto in un campionato europeo, dopo aver calcato campi ben più prestigiosi rispetto ai sui compagni di nazionale, vale a dire il Camp Nou o lo Stamford Bridge, lui che esordì vent’anni fa in nazionale sostituendo il papà. E forse nemmeno questa è stata una casualità, per la storia del fato che pulsa e all’unisono con il calore del popolo della terra dei ghiacci scalda il cuore di una nazione intera, a ritmo del Geyeser-sound che già è diventato un tormentone. La partita sul 4-0 era già “in ghiaccio” per fare un paradosso, dopo i primi quarantacinque minuti. Ma il ghiaccio è di casa per i vichinghi d’Islanda che non si arrendano e riescono a segnare due reti riducendo lo svantaggio. Capitan Gunnarson e i suoi possono dunque tornare tra i ghiacci a testa alta, perché molto spesso si può perdere, senza essere sconfitti, chiedete agli azzurri.

in foto (Iceland supporters cheer prior to the Euro 2016 group F football match between Portugal and Iceland at the Geoffroy-Guichard stadium in Saint-Etienne on June 14, 2016. / AFP / PHILIPPE DESMAZES (Photo credit should read PHILIPPE DESMAZES/AFP/Getty Images)

Gianluca Gentile

Mi chiamo Gianluca Gentile, classe 1991. Da sempre mi accompagna una passione smisurata per la materia informatica. Computer e web infatti sono diventati i miei compagni d’avventura inseparabili. Cosi nel 2012 ho deciso di trasformare la mia attitudine e le mie capacità in un “lavoro”. Attraverso esperienza e professionalità mi occupo di ristrutturare e costruire da zero l’immagine di un’azienda. Tra le mie funzioni vi è la gestione di ogni fase del processo creativo, curando minuziosamente ogni aspetto delle campagne pubblicitarie sui vari media.